domenica 19 luglio 2015

Sbattere nei sogni

 

Torno un paio di settimane fa da uno dei miei abituali viaggi nella mia adorata Londra (questo era quello per vederla all'inizio dell'estate) con una ferita sulla tempia sinistra, procurata - davvero un paradosso! - da me stessa per eccesso di attenzione al traffico (che lì è "a rovescio", non mi abituo mai, anzi debbo evitare ogni volta di morire sotto un amato bus rosso a due piani!)

E' stata, nella mia curiosità inesauribile, tutto sommato un'esperienza di bellissima solidarietà femminile (una giornalista che mi medica e accudisce per strada e poi nella sua redazione; straniere varie in aeroporto..)

Di un'altra cosa sono poi contenta, anzi felice, ed è quello che mi gira e rigira nella testa, da quando sono in Italia, ed è  il ricordo di quello che Nonna Annamaria chiedeva,a noi bambine, a me soprattutto,sempre malconcia, sempre arrampicata da qualche parte e sempre ferita: "Hai battuto ne li suonni?"

E lo chiedeva ansiosa, perchè sbattere la testa, la tempia, là dove i sogni nascono,  era pericoloso, pericolosissimo: si perdeva l'equilibrio, la memoria, non si sapeva come si sarebbe rimasti...

Sbattere nei sogni è una verità scientifica, un'evidenza medica: è un punto pericoloso della tempia, è un pugno proibito nella boxe...per me è stato un grande piacere ricordarlo, e quest'espressione così bella, così tenera, così fantasiosa e delicata ancora è con me, e mi accompagna.