sabato 3 luglio 2010

MEDITERRANEO

Apprendo dai giornali che il Ministro dell'Economia Tremonti definisce "cialtroni" i presidenti delle Regioni meridionali, incapaci di spendere i finanziamenti europei, eccetera...

Come un riflesso condizionato, una balestra, un elastico del mio (per altro molto provato di recente) cervello, spuntano due percorsi mentali.

Il primo ricorda che alcune Regioni, come la mia "virtuosa" Basilicata, e pure la Puglia, hanno speso - e bene - le loro risorse, e che il meridione ha le altre sue Regioni, guarda caso, governate da (eventuali) cialtroni di destra...

Questo "tracciato" razionale è travolto e superato dall'altro pensiero, nato su una notizia che pure avevo appreso dai giornali, ma il giorno precedente, e che già aveva sedimentato, si era ambientata, e molto bene, nelle mie fantasie.

In Sicilia, a Palermo e a Catania, sono arrivate le Biennali d'arte di Istanbul, Atene e Marrakech.

E' un progetto del Museo di Arte Contemporanea della Sicilia, tale RISO, e chissà cosa vorrà dire il fantasioso acronimo. Ci sono installazioni, concerti, opere in mostra, video-arte.
I nomi sono quelli di Nevig Aladag, di Abdellah Kanoum, ma anche di Isaac Julien, Seamus Farrel, che vengono di certo dall'Anglosaxonia, ovunque sia, e di Sofia Aguiar e Patricia Esquivias, che invece arrivano da un altro Sud del mondo.

Il Progetto infatti si chiama "Others", in inglese ahimé (come si dirà in greco, turco, marocchino? in lucano e siciliano lo so) e avevo pensato, leggendo, che "siamo tutti figli di Annibale", un pensiero che sempre più si affaccia, e che sempre finora avevo rifiutato, respinto: come una chiusura, come un ritorno, come una sconfitta.

Finora non sono arrivata ancora a unirmi al lamento di chi evoca i Borbone, (ma la conquista, l'annessione del Mezzogiorno andrebbe riscritta, nei nostri libri di scuola) e sono stata -sempre finora - convinta che bisognasse guardare avanti, andare avanti, crescere e soprattutto includere....

Anche questo io addebito, fra milioni di altre cose, a questa Destra che da troppi anni ci governa: che questo pensiero invece ora torni, che sia prevalente, l'unico possibile, perchè l'identità della figliolanza da Annibale è troppo forte e troppo bella, troppo ricca e troppo allegra, troppo colta e troppo solare, troppo libera e troppo accogliente, e finisce per restringere, per rinchiudere nella salvezza possibile e conosciuta.