lunedì 14 febbraio 2011

In margine alla manifestazione di ieri (1, 2 e pure 3)

Prima riga del margine: "Chissà se le tante donne intelligenti  e libere che hanno trovato mille ragioni per disertare una manifestazione che non risultava loro sufficientemente femminile o femminista, si sono alla fine commosse nel vedere tante altre donne, più sbrigative e meno sofisticate, gridare insieme, senza divisioni  e distinzioni, il loro bisogno di dignità e cambiamento. Che poi la differenze è anche questa: le donne non berlusconiane sono in grado di scelte differenti, libere di agire secondo i loro principi in contrapposizione con altre anche se le divergenze sono capillari; nessuna delle signore berlusconiane, dai loro scranni di ministre, sottosegretari, rappresentanti di partito, osano esprimere non si dice un dissenso, ma un lievissimo, simpatico dubbio. Loro si,  pare, sono al servizio del maschio padrone"

Riporto parola per parola un pezzo dell'articolo di oggi su "Repubblica" di Natalia Aspesi che riguarda anche me, per rispondere : sì mi sono commossa!
Non ripeterò qui i motivi della mia assenza, che non toccano il "femminile-femminista", perchè ormai mi sono espressa e ogni assenza è "assenza a modo suo ", per parafrasare Madame Bovary. Però sì, almeno io mi sono commossa, eccome!

Seconda riga del margine: è vero, le signore berlusconiane sembrano proprio essere al servizio del maschio padrone. Richiede proprio  un esercizio di pazienza infinita leggere le dichiarazioni della Ministra (absit iniuria verbis!) Gelmini, la spargitrice di sale sulle rovine della Istruzione e dell'Università (la Ricerca la ignora) che ha cianciato di radical - chic spingitrici di manifestanti .....
Il primo istinto sarebbe quello di tirarle due schiaffi (ma come parli?).
Il secondo è quello di sorridere, perché chi spinge le spingitrici....? sembra di stare dentro la parodia di Corrado Guzzanti ( "...cosa spingeva i cavalieri a cercare, etc...? spingitori di cavalieri  e spingitori di spingitori.....").
Solo che Gelmini è vera, non finta come la giornalista Vulvia.

Terza riga del margine: Le donne promettono obiettivi ambiziosi, assicurano che non torneranno indietro, soprattutto che dopo una così straordinaria, spontanea prova di forza, niente, ma proprio niente sarà più come prima.

Ancora Aspesi, la chiusa dell'articolo. E questo pezzo riguarda l'opposizione.
Spero proprio che abbia ragione, ma forse non dovrebbe mancare molto per accorgersene.