Franca Rame non c'è più.
Grandissima attrice e autrice del teatro italiano; ardita femminista; intrepida compagna di mille battaglie per i deboli, i poveri, gli ultimi; donna violentata e torturata per questo; coraggiosa denunciante di questo orrore che per molte sarebbe indicibile - lei lo ha rivissuto invece per sere e sere sui palcoscenici, affinché potesse servire - allegra, fantasiosa, ironica mattatrice; donna bellissima; compagna leale e affettuosa di Dario Fo, ultimo premio Nobel italiano per la letteratura ... se n'è andata ieri, a Milano.
A lei, che è stata tanta parte della vita delle donne che negli anni Sessanta, e poi Settanta e anche Ottanta, erano ancora bambine, o adolescenti, o giovani donne, dedichiamo due suoi pensieri, dal blog che con allegria e generosità ha continuato a scrivere anche nella recente malattia:
" Penso anche al mio funerale e qui, sorrido. Donne, tante donne, tutte quelle che ho aiutato, che mi sono state vicino, amiche e anche nemiche … vestite di rosso che cantano “bella ciao”.
e:
“Caro Dario, tutto quanto ho scritto è per dirti che se non torno in teatro, muoio di malinconia..”.
Speriamo davvero che adesso sia tornata in teatro, chissà su quali tavole, chissà dove, a regalare ancora una volta i brividi e le emozioni di Maria alla croce, di Mistero Buffo oppure l’ironia della cicciona di La signora è da buttare, o il dispiacere, subito reso domestico, della moglie dell’operaio rapito e scambiato per Agnelli (“rapito? Oddio, m’ impicco, m’impicco … vabbé, m’impicco domani”)
giovedì 30 maggio 2013
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