sabato 27 novembre 2010

Cronache dal traffico 2

Roma, stamattina, si esce per restituire libri in una biblioteca del centro, riprendere un oggetto dimenticato in casa di un'amica, un giro al mercato....tutti luoghi neanche troppo vicini, ma tutti lambiti dalla manifestazione della Cgil.

La manifestazione era nota da tempo, si suppone autorizzata .....

Le strade romane sono le stesse dalla fondazione della città, cioè da alcune migliaia di anni....

Esiste una società comunale di trasporti ....

Eppure, si poteva provare stamane sugli autobus l'ineffabile e rara, credo unica, sensazione di vivere su Marte, o in un mondo parallelo, oppure oltre lo specchio di Alice nel Paese delle Meraviglie.....a cui mancava però ogni grazia e armonia.

In tutto il centro (Piazza Venezia, Fori Imperiali, via Labicana, San Giovanni, via Nazionale...) i bus circolano, ma il loro numero non corrisponde ad alcun itinerario definito....
Si sale e si chiede al conducente quali variazioni sono previste, e la risposta è : "Non lo so"; se può fermare per far scendere e la risposta è : "Non lo so se c'è una fermata"; dove pensa di andare e la risposta è : "Non lo so"; solo alla domanda: "C'è qualcuno che lo sa"? risponde: "Qualcuno lo saprà!" (???) e viene scongiurato dai passeggeri di chiedere a un suo collega, che indossa un impermeabile della società dei trasporti ed è per strada, fermo a un incrocio: per questi due fragili motivi (l'impermeabile, non guida) immediatamente investito dai disperati "utenti" di un'ampia autorità

Il collega,interpellato dal nostro autista, risponde : "E che ne so 'ndo devi annà? Vai appresso a tutti ll'artri, da quarche parte girerai, senno' torni 'ndietro!"

Si ascoltano così sul bus discorsi surreali, da fine del mondo, da sequestro afghano, provenire dai telefonini degli sventurati che sono usciti e sono ora incolpevoli prigionieri del mezzo pubblico, solo uno dei tanti che formano un serpentone che si snoda nelle vie tormentate di questa città: "Sono dentro un autobus, si, ma non so dove va, non so dove posso andare io, non so dove arriverò e quando, certo non più stamattina ormai...no, non so davvero come tornare indietro, da dove, come......."

Però non eravamo su un bus afghano e nemmeno sul tour della fine del mondo, se mai ne è previsto uno, eravamo a Roma.