mercoledì 6 giugno 2012

Silvia è andata via senza passare dal parrucchiere


Oggi Silvia se n'è andata. Ma non era pronta.

Dopo un periodo passato in ospedale, era uscita, stava meglio, era già a casa da oltre una settimana, e finalmente oggi si era decisa a uscire, a girare nel quartiere per le mille faccende sospese che noi donne sempre abbiamo, ed era passata anche dal parrucchiere per fissare un appuntamento.
Ma non ha fatto in tempo.

Penso che, ovunque sia ora, sarà di certo arrabbiatissima per essere rimasta così, con i capelli non in ordine, qualcosa che macchia la sua eleganza sempre molto particolare...
Silvia sempre curata ed elegantissima, con i suoi scialli etnici colorati, le sue camicie di seta, il suo bel bastone: uno scricciolo vigoroso e bizzoso.

Silvia era colta e aveva avuto una vita piena di cose: era cresciuta in Egitto e all'estero aveva poi vissuto, anche in altri Paesi. Cosmopolita,  colta e benestante, avrebbe potuto intraprendere una carriera da diplomatica, o da viaggiatrice, di cui aveva l'animo; invece, la sua generosità l'aveva spinta ad esplorare la grande avventura di lavorare per gli altri, quelli che hanno meno diritti e meno voce, spesso proprio perchè non hanno studiato, non hanno viaggiato, e non sono benestanti.
Per loro si era battuta, aveva lavorato, scritto sempre.

Da un po' di anni leggeva anche con noi "amiche di lettura e di libri" e aveva già annunciato che ci saremmo riviste il prossimo 2 luglio, ma neanche per questo ha avuto più il tempo.